L’intero universo oggettivo può essere ricondotto a tre grandezze fisiche fondamentali: spazio, massa e tempo. In altri termini si può affermare che spazio, massa e tempo rendono possibile la nostra realtà. Attraverso la Teoria della relatività, Einstein e riuscito, per la prima volta, a stabilire, dal punto di vista fisico, la relazione tra queste tre grandezze. La Teoria della relatività non ha alcuna influenza sulla percezione soggettiva che gli manifesta attraverso i sensi- si muove in modo estremamente lento in rapporto alla velocità della luce. I suoi sensi non gli consentono di percepire soggettivamente la contrazione della lunghezze o la dilatazione delle masse e del tempo, essendo fenomeni che si verificano proprio in presenza di velocità estremamente elevate. Il movimento dell’osservatore ha tuttavia, dal punto di vista soggettivo, un influsso diretto sulla eccezione, attraverso i sensi, di spazio e tempo.
Come essere umano normalmente mi muovo attraverso le quatto dimensioni del continuum spazio-temporale. Né spazio né tempo si muovono, sono soltanto dimensioni misurabili; io, soggetto sensibili, mi muovo. Incrementando il movimento della persona attraverso uno spazio, i sensi si concentrano sulle caratteristiche dell’ambiente, mentre il tempo passa a secondo piano. Nel caso stremo in cui mi muova in modo concitato da A verso B, si annulla la percezione del tempo. Viceversa, rallentando il movimento, sino alla condizione del riposo, è la sensazione de tempo a farsi predominante: il tempo si dilata nello spazio. Come situazione limite, immerso in oscuro “non-spazio”. Avverto solo il tempo. Ovviamente, tra queste due condizione estreme, si possono manifestare le infinite forme intermedie dello spazio.
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